Walking through the platform: A Winter School on Method, Imagination, and Praxis

Walking through the platform: A Winter School on Method, Imagination, and Praxis
 
Sebbene siano certamente attuali in molti campi di ricerca, gli studi sulle piattaforme digitali soffrono spesso di una prospettiva ristretta, derivante dalla visione dicotomica insita nella razionalità modernista. Aggrapparsi a dicotomie tradizionali date per scontate – come materiale/immateriale, naturale/artificiale e persino scienze dure e morbide – rischia di ostacolare qualsiasi tentativo di studiare criticamente e abitare consapevolmente le piattaforme digitali, che sono al tempo stesso ambienti e agenti. I tentativi di collocare il rapporto mutevole tra utenti e piattaforme all'interno di architetture gerarchiche obsolete non riescono a cogliere le complesse interconnessioni tra attori umani e non umani, la (bio)politica basata sui dati e le tensioni emergenti tra autonomia e autoregolamentazione. 
 
Ad esempio, l'emergere di uno spazio algoritmico di agency dal lato dell'utente, che può sembrare una routine autoimposta di controllo e aspettative, può anche materializzarsi in auto-visibilità come sabotaggio, esposizione come attrito o iper-performance come glitch. In entrambi i casi, questa tensione stessa ridimensiona i processi di quantificazione corporea e auto-visibilità numerica, troppo spesso parafrasati attraverso il lessico della standardizzazione e della massificazione. Pertanto, l'agency deve essere ripensata al di là dei binari della conformità e del dissenso, e le piattaforme devono essere affrontate come terreno di lotta, ambienti ambivalenti ed ecologie tecnopolitiche in cui la visibilità stessa diventa un luogo di negoziazione. 
 
Come possiamo integrare il riconoscimento di molteplici luoghi di sorveglianza e disciplina, sia esogeni che endogeni, con una comprensione più approfondita delle dinamiche di potere e delle asimmetrie nell'ecologia contemporanea delle piattaforme?
 
In risposta a questa urgenza, la Winter School del Collettivo Game of Tech funge da laboratorio di riflessione e pratica, o prassi, rispondendo alla necessità di un diverso modo di indagare. Si propone il metodo walkthrough come protocollo per un gesto critico e incarnato, in grado di tracciare le infrastrutture esperienziali, i percorsi degli utenti e gli spunti estetico-politici che governano le nostre routine digitali.
 
Attraverso la ricerca basata sull'arte sarà possibile abbracciare la dimensione affermativa che potrebbe essere parte degli studi critici sulle piattaforme.
 
Il programma prevede:
 • Seminari mattutini con studiosi e artisti
 • Workshop pomeridiani e walkthrough delle piattaforme
 • Momenti collettivi di riflessione metodologica
 • Rievocazioni performative e artistiche
 • Dialoghi informali e co-teorizzazione
 
La Winter School si terrà a Napoli dal 26 al 28 novembre, tra le aule dell'ateneo e il centro storico della città. Le attività sono finanziate dal Dipartimento di Scienze Sociali e dall'Università di Napoli "Federico II".