Nuovo trattamento per l'insufficienza cardiaca
L'insufficienza cardiaca è una frequente patologia internistica che colpisce 65 milioni di persone circa nel mondo. Il gruppo di ricerca federiciano guidato dal professore Antonio Cittadini ha appena pubblicato un lavoro di ricerca su JACC-Heart Failure, rivista scientifica americana, che dimostra come una terapia sostitutiva con l'ormone della crescita (GH - Growth Hormone) in pazienti con HFrEF (Insufficienza cardiaca con frazione di eiezione ridotta) e deficit di GH migliori una serie di parametri funzionali e biochimici.
Nel gruppo di lavoro ci sono anche i professori Alberto Maria Marra, Andrea Salzano e Michele Arcopinto, e la dottoressa Roberta D'Assante.
Alla pubblicazione è seguito, inoltre, l'editoriale Reevaluating Growth Hormone Therapy in HFrEF: More Questions Than Answers?.
La ricerca è stata finanziata con un grant competitivo internazionale della fondazione tedesca MerckSerono, Grant for Growth Innovation, vinto dal professore Cittadini. I risultati sono arrivati al culmine di un percorso scientifico che ha prima mirato a valutare il significato clinico della deficienza di ormone della crescita nell'insufficienza cardiaca, attraverso i dati emersi dal registro TOSCA, il quale ha fornito solide basi sperimentali per l'implementazione di questo studio. Lo studio apre, quindi, la strada a terapie mirate per i pazienti con insufficienza cardiaca che presentino un deficit anabolico.
I risultati ottenuti, inoltre, consentono di indagare nuovi scenari. Il primo è quello di capire quanto la terapia sostitutiva con ormone della crescita possa influenzare positivamente oltre lo stato clinico, la funzione cardiaca e i valori biochimici, anche i parametri più solidi di progressione di malattia come le ospedalizzazioni e la sopravvivenza. Inoltre, essendo ormai acclarata l'incidenza dei deficit ormonali, anche grazie al contributo del gruppo federiciano, si pone ora l'ulteriore interrogativo inerente la possibilità di multiple terapie ormonali sostitutive nel setting del paziente con insufficienza cardiaca e comorbidità ormonali. Infine, lo studio ancora una volta sottolinea la visione della patologia come malattia sistemica e non confinata al solo apparato cardiovascolare.
Antonio Cittadini è Direttore del Dipartimento ad Attività Integrata (DAI) di Medicina Interna e della Complessità Clinica della AOU - Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II, responsabile del Working Group sulla insufficienza cardiaca dell'EFIM (European Federation of Internal Medicine) e del Working Group della SIMI (Società Italiana di Medicina Interna), e da poche settimane è stato nominato Presidente Designato dell'AICPR (Associazione Italiana Cardiologia Preventiva e Riabilitativa) e, da pochi giorni, Adjunct Professor presso la Alfaisal University in Arabia Saudita.
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